Buster Keaton in Blu-Ray 1: i restauri Lobster degli short films.

In principio ci fu Buster Keaton. Dalla leggendaria esclamazione da parte di Harry Houdini “What a Buster!“, Joseph Francis Keaton sin dall’età di 18 mesi alla sua morte non ha mai smesso di stupire il suo pubblico. E continua ancora oggi. “Buster” Keaton è stato senza ombra di dubbio uno dei più grandi geni della storia del cinema muto assieme a Charlie Chaplin e Harold Lloyd, riconosciuto come una delle grandi menti che hanno scolpito e caratterizzato la comicità negli anni ’10 e ’20. Sherlock Jr. (1924)The Navigator (1924)Steamboat Bill, Jr. (1928) e il suo più grande capolavoro The General (1926) oggi sono considerati dagli amanti del cinema muto tra le più grandi commedie, ma pochi sanno che la sua carriera ebbe un progressivo ma inevitabile declino sin dai tempi dell’arrivo del sonoro, anche se stranamente non fu per colpa della sua voce ma a causa della sua decisione di passare il controllo creativo dal cognato, il produttore Joseph Schenck, alla Metro Goldwyn Mayer, che gli tolsero definitivamente la libertà creativa che era il cuore della sua genialità, portandolo all’alcolismo.

Ma fortunatamente il pubblico lo riscoprì in tempo verso l’inizio degli anni ’50, ma con dei dettagli molto originali.

Verso i primi anni ’60 rinacque in piccolissima parte l’amore per il cinema muto, uscendo dagli archivi e ritornando sui grandi schermi – un esempio sono le proiezioni dei muti alla Cinémathèque française da parte di Henri Langlois –  anche se per una vera rinascita si dovette attendere la fine degli anni ’70 con la riscoperta degli accompagnamenti musicali. Keaton solo nel 1962 ottenne il successo che non era riuscito ad avere nel 1927 con il suo film preferito The General (Tit.Ita Come Vinsi la Guerra) che all’epoca fu un fiasco al botteghino e le accoglienze critiche non furono proporzionali al suo effettivo valore come la ricostruzione dettagliata della Guerra Civile Americana.

Questa operazione fu il frutto di una collaborazione con un collezionista e storico del cinema oggi molto controverso: Raymond Rohauer. Bisogna innanzitutto menzionare che Keaton negli anni pre-MGM non possedeva nessun diritto sulle proprie opere – anche se aveva conservato alcune rare copie che furono poi trasferite su pellicola safety – e alcune di esse erano ancora ritenute perdute! Ad esempio  non si aveva a disposizione nessuna copia di The Boat (1921) fino al miracoloso ritrovamento negli anni ’50 di una cassaforte segreta dietro la sala di proiezione della precedente ‘villa italiana’ di Keaton, scoperta dal nuovo proprietario l’attore inglese James Mason: al suo interno erano stivati negativi e copie di lavorazione dei suoi film! Grazie a questa scoperta oggi abbiamo la possibilità di vedere i corti e lungometraggi di Keaton, perchè fino alla fine degli anni ’40 si credeva che le uniche copie conosciute erano state distrutte anni prima in un incendio. [Per coincidenza, oltre alla carriera hollywoodiana, James Mason aveva prestato la voce da narratore per i documentari di Kevin Brownlow e David Gill Hollywood (1980) e Unknown Chaplin (1982)].


Il ruolo di Raymond Rohauer nella riscoperta di Keaton

Come ci racconta il vice-presidente della Cohen Film Collection Tim Lanza la Rohauer Collection partì negli anni ’40 e collezionò i diritti e i materiali di tantissimi capolavori del cinema classico.

Ma non viene specificato un particolare importante: come molti collezionisti e distributori dell’epoca, Rohauer aveva l’abitudine di modificare il montaggio o sostituire i cartelli originali dei film per rivendicare un diritto sui materiali e così riscuotere un noleggio e rendere la vita dei restauratori “più interessante”. Per molti anni Rohauer ha creato dietro di sè una lunghissima lista di nemici, anche il prestigioso David Shepard che all’epoca gestiva la Blackhawk Films. Per sua risposta Shepard realizzò questo simpatico film che prende in giro come sarebbe stato il celebre film The Sneeze (1894) girato sul Kinetoscopio da William K.L. Dickson se fosse stato acquisito e venduto da Rohauer: per un film sperimentale che dura solo 2 secondi è preceduto da moltissimi intertitoli sottolineando la sua autenticità e significato, e il più spesso possibile, accreditando lo stesso Rohauer in una miriade di modi.

Per questo motivo i restauri della filmografia di Keaton fra il 1920 e il 1928 richiedono uno studio approfondito e una comparazione dei materiali esistenti. In questo senso siamo debitori nei confronti degli storici del cinema e dei pionieri del restauro, Kevin Brownlow in primis, che ci hanno aperto la strada ricordandoci che il restauro non può essere solo una questione di capacità tecnica ma deve necessariamente comportare una profonda comprensione del cinema e delle sue dinamiche interne.

Infatti proprio per Brownlow, Raymond Rohauer fu molto utile per ricevere i materiali degli outtakes Chaplin della Mutual1, che una piccola parte venne montata nel celebre primo episodio Unknown Chaplin (1983) ma quelli di Keaton sotto suo possesso?

Ce ne racconta Kevin Brownlow in Alla Ricerca di buster Keaton:

Una volta tornati in Inghilterra ricevemmo il primo blocco dei famosi ‘filmati privati’ di Shenck. Che fu anche L’ultimo. Undici bobine in tutto. 20.000 metri di 35mm in nitrato, spediti attraverso l’Atlantico a caro prezzo (e con qualche rischio) che non recavano traccia alcuna di Keaton. Le nostre speranze svanirono per far posto all’indignazione. […] E il resto dei 150.000 metri che ci erano stati promessi? Rohauer non giunse mai ad ammetterlo, ma noi capimmo poi che i soldi di Thames Television gli erano serviti per comprare da Schenck film con Norma e Constance Talmadge.
Rohauer continuò a giurare di essere ancora in trattative per recuperare dell’altro materiale, ma a noi non arrivo mai niente del genere. A quel punto però non aveva senso abbandonare il progetto. Avevamo preso una fregatura […]

In poche parole era un vero e proprio specialista di tutti i prodotti cinematografici che erano privi del copyright, ovvero i cosiddetti “Orphan Films”. Il tutto iniziò nel periodo in cui lavorava al Coronet Theatre, un teatro dove Rohauer proiettava spesso film Avant Garde (è grazie a lui se molti film sperimentali vennero visti negli USA – come la filmografia lettrista di Isidore Isou) anche se nei decenni successivi passò molto più tempo nei tribunali che nel proprio archivio: ad esempio egli pretese di possedere i diritti di una lista infinita di opere cinematografiche che includono D. W. Griffith, i film con Rodolfo Valentino e Douglas Fairbanks e Harry Langdon – nel libro Harry Langdon: King of Silent Comedy viene raccontato che Rohauer ricattò la vedova di Langdon per ottenere i diritti dei film. In poche parole una lunga lista di titoli come possiamo leggere da questo articolo2 datato 20 ottobre 1970. Rohauer arrivò a denunciare colleghi restauratori, ricercatori e collezionisti come Paul Killiam o mise in pericolo restauri come The Black Pirate (1926) sotto il National Film Archive di Ernest Lindgreen (l’odierno BFI) e pretese con una pistola in mano i diritti della collezione dei Paper Print – collezione di oltre 3000 film prodotti fra il 1894 e i primi anni ’20 – curati in 16mm Kemp Niver!3

Il caso più famoso fu il tentativo di aggiudicarsi i diritti del film di Griffith The Birth of A Nation (1915), come viene raccontato nel libro Nitrate Won’t Wait: A History of Film Preservation in the United States di Anthony Slide, quando il 13 agosto 1975 – in un appello che includeva anche Paul Killiam e il MoMA – e il caso si concluse dichiarando che il film è di dominio pubblico.

In pochissime parole nella storia della preservazione cinematografica Rohauer non era certo il ricercatore più amato da tutti, ma come scrive David Shepard:

His dubious methods also saved the Chaplin Mutual outtakes — more than half a million feet STILL survive — and because he liked to take me to dinner and boast, I knew about them and was able to put Kevin Brownlow and David Gill on to them. How would those two artists have made the greatest film on cinema archaeology […] He rescued this footage from being incinerated for the silver.


Quindi se oggi abbiamo a disposizione i cortometraggi e i primi lungometraggi di Keaton lo dobbiamo a Rohauer. Ma diamo un’occhiata alle edizioni video. Tutti sempre si chiedono: “Quali sono le migliori?”

Stranamente la risposta non è una sola perchè incredibilmente non esiste un solo progetto di restauro, ma ben 2 e contemporanei.

Precisiamo: SÌ, la Cohen è momentaneamente in fase di restauro di tutta la filmografia di Keaton con il KEATON PROJECT che va da One Week (1920) fino al lungometraggio Steamboat Bill, Jr. (1928) (ma non sono compresi i cortometraggi diretti e interpretati da Roscoe “Fatty” Arbuckle) in collaborazione con la Cineteca di Bologna (e i laboratori dell’Immagine Ritrovata) ma dal 2015 è stato inaugurato un altro “Keaton Project” promosso dalla Lobster Films, che all’inizio ha creato confusione per colpa del nome, ma in realtà si tratta di due restauri separati e non direttamente collegati fra di loro (a parte i materiali ovviamente).

Per ora non sono ancora usciti in home video i restauri della Cineteca di Bologna e della Cohen Film Collection perchè sono tuttora in corso e, come il precedente Chaplin Project, durerà diversi anni. Per ora – ottobre 2018 – sono stati portati a termine i seguenti restauri:

2015
One Week (Una Settimana) 1920

Skerlock Jr. (La palla n° 13) 1924

2016

The High Sign (Tiro a segno) 1921

Cops (Poliziotti) 1922

The Paleface (Il visopallido) 1921

Seven Chances (Le sette probabilità) 1925

2017

Steamboat Bill Jr., (Io e il ciclone) 1928

Neighbors (I vicini) 1920

The Goat (Il capro espiatorio) 1921

Batting Butler (Se perdo la pazienza) 1926

2018

Go West (Io e la Vacca) 1925

The Scarecrow (Lo spaventapasseri) 1920

The Frozen North (Il Nord Ghiacciato) 1922

The Navigator (Il Navigatore) 1924

Aspetteremo il prossimo anno per sapere quali titoli saranno restaurati e proiettati nel 2019. Per adesso i restauri sono stati solo proiettati in prima mondiale durate il festival Il Cinema Ritrovato di Bologna.

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